SI PUÒ SEMPRE AGGIUNGERE ACQUA AI FAGIOLI…

Non potrò mai dimenticare, finchè vivo e ragiono, la frase che ha detto Papa Francesco, durante il suo memorabile viaggio in Brasile, davanti a una moltitudine di poveri radunati nel campetto di calcio della favelas  di VARGINHA che ha voluto visitare.

SI PUÒ SEMPRE AGGIUNGERE ACQUA AI FAGIOLI.
Vorrei ricordare sempre quelle parole così sincere e semplici, per farle vita della mia vita, anche quando me la sento scappare, e non è che scriva questo per metafora, ma è vero, verissimo “me la sento scappare”.
Solo Dio sa quando, per questo mi abbandono nelle sue mani, ma finchè avrò vita cercherò di aggiungere un po’ d’acqua ai “fagioli”:
l’acqua dell’abbraccio; l’acqua della comprensione e della compassione; l’acqua della posta nel rispondere ad ognuno anche il più piccolo e analfabeta; l’acqua di una telefonata o di una visita a chi so malato e solo; l’acqua dell’accoglienza del più dimenticato e spesso scartato dalla società perché ignorante, povero, vestito male; l’acqua del  fermarmi ad ascoltare, l’acqua del dire sempre “eccomi”; l’acqua del “sì” sempre e ad ogni costo; l’acqua del perdono; l’acqua della misericordia, che è la più benefica per chi la dà e chi la riceve; l’acqua dell’abbraccio, del bacio, della carezza, del chinarmi, come Papa Francesco, per prendere fra le braccia chi non può alzarsi, l’acqua del chiedere scusa, perdono, quando so di avere sbagliato…

NON LASCIATE SPEGNERE IN VOI LA SPERANZA, ha detto molte volte Papa Francesco.
O Signore, insegnami ad aggiungere acqua per dissetare, sfamare chi è assetato di amore e affamato di tenerezze. Per dare gioia, vita e speranza a chi è nella tristezza, nel pianto e nella disperazione.
Questa briciola di agosto vorrebbe risvegliare in ciascuno di noi questo desiderio di “aggiungere acqua” altrimenti il mondo muore di sete, di fame e di tristezza, anche per causa mia.
Forse tanti sono in vacanza e leggeranno questi pensieri in settembre, altri invece li leggeranno oggi o domani, altri ancora li stamperanno per passarli agli amici o in parrocchia o in ospedale, tutto questo fa parte di quell’aggiungere acqua ai fagioli.
Ha detto ancora il Papa ai fedeli della favelas di VARGINHA:

Fin dal primo momento in cui ho toccato la terra brasiliana, mi sono sentito accolto. E’ importante saper accogliere…lo dico perché quando siamo generosi nell’accogliere una persona e condividiamo con lei un po’ di cibo, un posto nella nostra casa, il nostro tempo… non solo non rimaniamo poveri noi, ma ci arricchiamo.
Quando qualcuno che ha bisogno di mangiare bussa alla vostra porta, voi trovate sempre il modo di condividere il cibo, come dice il proverbio “si può sempre aggiungere acqua ai fagioli” Sempre, sempre.
E in particolare , le persone semplici, sanno offrire al mondo una preziosa lezione di solidarietà… è la cultura della solidarietà a saper vedere nell’altro non un concorrente o un numero, ma un fratello.
…non lasciamo entrare nel nostro cuore la “cultura dello scarto”, nessuno è da scartare perché siamo fratelli, tutto ciò che si condivide si moltiplica. Pensiamo alla moltiplicazione dei pani di Gesù.

E qui spesso mi viene da pensare alle risposte negative che diamo con tanta facilità, come fosse la cosa più naturale del mondo: non posso – non ho tempo – ho altro da fare – un’altra volta – passa un’altra volta ecc. ecc.  Il Papa nel suo passare fra la gente, sembrava che non avesse altro da fare che stringere mani, fare sorrisi, baciare, abbracciare e quando, qualcuno del seguito, anche con un semplice gesto, lo incitava ad andare avanti, lui non ascoltava, anzi, si fermava, scendeva dalla macchina per abbracciare chi non si poteva alzare. Quanti episodi da non dimenticare abbiamo visto! Lezioni di amore, di condivisione, di tenerezza…
E nelle nostre Parrocchie che cosa avviene? C’è questa attenzione, delicatezza, tenerezza, premura? Penso che se vivessimo così, tutti ci seguirebbero e direbbero, come ai primi tempi della Chiesa: “Guarda come si amano…” questo è il “segno” tangibile della fede.
Quanta tenerezza manca nei nostri rapporti, siamo tanto poveri e avari di tenerezza e ricchi di giudizi e pregiudizi, di sospetti!  Cerchiamo invece la ricchezza e la gioia della condivisione di cui parla il Papa: “si può sempre aggiungere acqua ai fagioli”.  E questo i poveri lo sanno fare.

Stamattina ho telefonato al Prof. Henriquet, ormai chi legge queste briciole mensili lo conosce. Ha visto il mio nome sul monitor del telefonino, non ha spento come fanno tanti, ma mi ha risposto: “Adesso sono molto occupato, ti chiamo io”. E dopo mezz’ora mi ha chiamata per sapere cosa avevo da dirgli. Due giorni fa ho telefonato in Parrocchia, avevo bisogno di qualcuno che mi accompagnasse a fare una visita medica. In estate è difficile trovare persone disponibili, molti sono fuori o al mare. Mi ha risposto Graziella, sempre presente in Parrocchia per i rapporti col pubblico: “Mi informo e cerco, poi ti so dire qualcosa”. Prima di sera mi ha chiamata: “Stai tranquilla, verrà Maria Grazia a prenderti”. In tutte le Parrocchie c’è questo servizio di pronto intervento? si può chiamare a qualunque ora e si trova sempre qualcuno che risponde e aiuta a risolvere un problema, anche semplice come il mio?  Dovrebbe essere così…è la chiesa che desidera Papa Francesco. Oppure non c’è tempo…o non si trova nessuno…le scuse sono tante. Sono i piccoli gesti che testimoniano la fede, è dare quest’acqua che ci fa godere della gioia che solo Dio può dare.  Auguro a ognuno di cercare e trovare questa gioia.
E’ la gioia che ha fatto piangere tanti giovani presenti a Rio e che abbiamo visto nelle foto trasmesse.
Buon mese di agosto.  Con affetto e gratitudine dalla vostra piccola e vecchia briciola, sempre più sbriciolata.  Carla Zichetti

Grazie a tutte le amiche e amici che hanno inviato le loro riflessioni dopo aver letto la briciola di Luglio. Sono davvero meravigliose, perché dimostrano i miracoli che Dio compie in chi si lascia condurre da Lui.