Loreto 2007
In questa foto mancano una quarantina di partecipanti arrivati dopo
Da oggi in questo “link” degli incontri, riferisco sommariamente i ricordi, le impressioni, i suggerimenti, le testimonianze che le briciole mi mandano come contributo perché “il pane” lieviti e per far arrivare ai tanti, anzi ai più che non possono partecipare agli incontri, una “briciola” di speranza, di amore, di amicizia vera, di impegno duraturo. Nessuno è indispensabile, ma ognuno di noi è utile e può fare qualcosa. Se io ho 200 e-mail, le briciole che non l’hanno sono più di 2000. La posta normale è il nostro principale mezzo di comunicazione e di aiuto.iFino ad oggi Dio mi ha concesso, quasi miracolosamente, di stare in contatto con ognuna,perché rispondere vuol dire ESSERCI e questo ESSERCI costa e non poco, ma se l’amore non costa che amore è?
Per il domani, dato che le forze mi vengono meno e il male aumenta anche se non si vede, troveremo, con l’aiuto di Dio, il modo per continuare quello che con voi ho potuto cominciare. Senza l’aiuto di tutti, il mio non sarebbe rimasto che un sogno. Io dico sempre di lasciar fare a Dio i programmi, noi mettiamoci a Sua disposizione, le occasione ce le presenterà LUI.
Ma bisogna crederci.
Gabriella. (giovane)
Quanta gioia nel rivederci, nel raccontarci. Ogni vita è Parola di Dio, poiché sacramento palpitante della Chiesa.
Ho rivisto te Giosia amica cara, non vedi ma rifletti molto; Enrico, amicone sincero che parti dalla Sicilia per respirare a Loreto il profumo di Dio che traspare dalla sofferenza dell’uomo; e tu Giuseppe con gravi problemi fisici accompagnato da tua mamma, una santa, con la forza che le viene dallo spirito!
Voi amiche e amici che venite dalle Alpi fino all’estrema punta dello stivale e dalla Sicilia perché sapete di trarre conforto dalle storie degli altri e stimolo per accettare, ognuna, le proprie condizioni di vita.
Ma è stato l’incontro ravvicinato con te Raffaella, medico oncologo all’ospedale di Monza, che mi ha fatto riflettere molto. Sei una ragazza giovane, bella, sana, sposata da poco, vieni a Loreto col marito Piero (quest’anno è venuta con i genitori e la suocera). Cosa cerchi fra le briciole? Tu conosci Dio attraverso il volto dei malati cercando di curare, oltre il corpo, anche l’anima, la psiche. Forse a Loreto vuoi trovare un aiuto in più che ti dia il coraggio di fare il medico in un reparto dove la morte è sempre presente. Mi hai detto: “Non posso fare altro che elevare a Dio una preghiera di benedizione oltre che di lode. Perché è questo Dio unico e straordinario che dà la forza di vivere il limite accanto al bisognoso”.
Infine i Sacerdoti che ogni anno accettano di accompagnarci in questo incontro, meritano particolare attenzione. Sono tutti impegnati in campi scuola, o altre attività importanti, ma trovano il tempo di venire fra noi. Non sanno dire di no a Carla? o sanno che è Dio che li chiama, e Gesù nei nostri volti, li riceve? Grazie allora Don Edelwaiss, Padre Alfredo, Don Stefano, Don Angelo, grazie perché fate parte della grande famiglia delle briciole.
Enrico.
Si vive un anno fra tribolazioni, pensieri di ogni genere, poi arriva luglio, c’è l’incontro delle briciole; allora prendo il treno, attraverso mezza Italia e, dopo 24 ore di estenuante viaggio, arrivo alla mèta agognata: Loreto, dove trovo un pezzo di paradiso. Una cosa è certa: ogni momento è gioia, pace, unità, famiglia, sia in Chiesa, sia a tavola, sia per la strada a fare foto e conversazione o in processione alla sera con le candele accese e il cuore che scoppia di gioia… sempre, sempre si sente la bella famiglia delle briciole e, ogni anno, nuove amicizie e testimonianze straordinarie. Quest’anno ho avuto la gioia di andare a casa di Teresa e Piero per conoscere Francesca, la loro figlia che è un Cristo in croce: non parla, non si muove. Sono stato un poco con lei e, senza dire una parola ci siamo guardati negli occhi. La mia emozione è stata grande. Quando ho lasciato quella stanza, Francesca mi ha sorriso ed è stato il più gran regalo di quest’anno 2007.
Dina.
La prima gioia? Quella di incontrarci e abbracciarci dopo un anno e di salutare vecchi e nuovi amici che mi sembra di conoscere da sempre. E’ stato bello ascoltare Don Edelwaiss. Mi è rimasta in mente la storia di quel beduino che, chino sulla sabbia del deserto ascoltava la sua voce e a poco a poco il giardino senza fiori, fioriva. Ho pensato a Gesù che si serve di ognuno di noi, e fa fiorire nei nostri cuori il desiderio di aprirci all’altro, così il deserto si trasformi in un giardino fiorito. Occorre sorridere, sorridere, sorridere: “Sorridete di più” ha ripetuto tante volte Don Edelwaiss”. L’inno delle briciole lo cantiamo sempre e tutti lo imparano presto, lo cantiamo anche al mare, in spiaggia.
Giuseppina. (malata)
Quando ero a Loreto non so se ho pregato per me, so che ho pregato per quelle briciole vicine e lontane, che soffrono per tanti problemi economici, di solitudine o di malattia come Giuseppe, Gabriella e tantissimi altri. Alcuni li conosco attraverso i tuoi libretti.
Alla sera mi addormento con la corona fra le mani, prendo dei farmaci che mi fanno subito addormentare, però dopo due o tre ore mi sveglio e a volte, il rosario me lo ritrovo in mano dove mi lascia i segni tanto lo tengo stretto, oppure lo trovo al centro del letto fra me e Giovanni; è questo il nostro sì, che si ripete come nel giorno del nostro matrimonio celebrato il 2 agosto 1973, un sì pronunciato con amore nella buona e nella cattiva sorte.
L’anno scorso non venni perché facevo la chemio, quest’anno ho detto: “Sì, prima vado a Loreto, poi faccio i controlli, succeda quel che Dio vuole – si dice che quello che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio”…affezionatissima briciola
Angela e Franco.
Abbiamo partecipato non senza sacrificio all’incontro, perché abbiamo voluto portare con noi la mamma di Angela che da tredici anni il Signore ci ha messo vicino (malata di Alzhaimer) per ricordarci che senza amore e sacrificio nulla è degno di essere fatto. E’ stato bello stare insieme due giorni, sarebbe stato più bello se fossero stati di più. Giorni ricchi di “briciole di speranza” piccole e semplici catechesi narrate dai protagonisti che hanno parlato ai cuori e ci hanno commosso, più di tante cerimonie pompose o prediche intellettuali. Grazie al maestro Agostino Dodero che ha animato con la sua musica i momenti di assemblea a Loreto.
Luciana.
Le giornate a Loreto? Così piene di profondità e di gioioso approccio con quelli del gruppo! Sarebbe bello trovare percorsi che cementino di più l’amicizia tra le persone. Capisco l’enorme fatica di organizzare qualcos’altro, ma penso sia necessario. Ad esempio potresti far girare i nostri indirizzi di posta elettronica così da permettere a chi vuole di contattarsi a filo diretto. E’ una piccola cosa, ma potrebbe aiutare a conoscersi, poi ci si potrebbe allargare agli indirizzi di posta cartacea, la più comune e usata (penso) dalle briciole. E’ spiacevole dirlo, ma quando il fulcro di tutto, che sei un po’ tu, verrà meno, se non ci si lega fra noi, si rischia di vanificare tutto. E’ vero che al di sopra di tutto c’è la volontà di Dio su di noi, ma dobbiamo anche darci una mano ed essere un poco pratici. Dimmi che ne pensi…
(che ne pensate voi che leggete?)
Marta e Claudio.
Con Gabriella ci siamo scambiate alcune e-mail. E’ bello poter avere anche questo mezzo per comunicare. Sarebbe buona cosa avere gli indirizzi delle varie briciole per poterci scambiare anche poche righe e tenere aperto il dialogo iniziato a Loreto. Se pensi che possa essere buona cosa, mandaci qualche indirizzo mail. Dopo Loreto ho riflettuto tanto sullo scambio che abbiamo avuto con Carlotta al momento di lasciarci. Proprio in quell’attimo abbiamo percepito quanto possiamo essere di sostegno gli uni agli altri in tanti e svariati modi. Ciascuno di noi ha bisogno del sostegno dell’altro. Insieme siamo pane e tu sei la briciola di lievito che ha permesso a questo pane di prendere forma e diventare il Pane di Gesù, sempre più conformi a Lui. Ringraziamo Maria di averti messa sulla nostra strada.
Susetta.
Per me era la prima volta che venivo, ma mi sono subito trovata tra persone amiche, non mi sono sentita un’intrusa e sono grata a tutti voi. Sono tornata a casa con nel cuore le storie di problemi anche molto seri che ho sentito raccontare in quei giorni e ho constatato che soprattutto chi soffre ringrazia la Mamma celeste. Spero di rifare l’esperienza l’anno prossimo, forse insieme a mio marito e continuerò a pregare la Madonna che dia serenità alla mia famiglia e a quelle meno fortunate. Prego anche per te, che tu possa stare meglio, perché ho visto che in tanti hanno bisogno del tuo aiuto. Grazie Susetta
Matteo. (giovane)
…sento qualche volta lo sconforto, non sono forte…è vero che faccio tanto per gli altri, ma in certe occasioni mi sento lontano da Gesù, che amo tanto.
So che dovrò fare ancora tanto e l’unica medicina è la preghiera.
A Loreto, come ogni volta, mi sento emozionato.Quest’anno nell’incontro con le briciole me ne sono stato più in disparte ad ascoltare, ma credo di essere riuscito a capire molte cose. Don Edelwaiss mi illumina con la sua parola e la sua dolcezza, un vero maestro, crede molto in me, spero di non deluderlo.
Le briciole sono tante, formano un vero oceano di speranza, che non ha confini!!!
Auguro a tutte che stiano sempre unite nei momenti di gioia e in quelli di sconforto, nella preghiera e nel canto…auguro a te Carla di trascinare con la tua dolcezza questo mare di amore. Grazie della tua amicizia, spero di poter fare ancora tante cose con te.
Carmela.
Il mio rientro a casa è caratterizzato da molta nostalgia. I giorni di Loreto sono sempre belli e quest’anno ancora di più perché l’amicizia si rafforza e si incontrano nuovi amici. Mi dispiace per quelli che non sono potuti venire come Angela ed Emanuele che ti prego di salutarmi tanto appena li vedrai. Le testimonianze sono state molto toccanti, spero che siano inserite nella cassetta…peccato che ci possiamo incontrare solo una volta all’anno!!!
Ho apprezzato molto le poesie di Ida Borrelli Vecchio che mi ha regalato il suo libretto, mandami se puoi, il suo indirizzo.
Con le briciole della Sicilia ci siamo ripromessi di vederci quanto prima, di sentirci più spesso per telefono, perché mantenere i rapporti a distanza di un anno, è difficile…
Chissà che qualcosa nasca per incontrarci una volta di più…
Gianni
Confesso che l’anno scorso la mia partecipazione all’incontro di Loreto era motivata più che altro dalla curiosità. Volevo accontentare mia moglie Maria Luisa che da anni è in corrispondenza con Carla. Con qualche perplessità l’ho assecondata. Devo ammettere che quel primo incontro mi ha fatto riflettere. Ogni tanto mi tornavano alla mente le parole semplici ma intense di Carla: “…noi siamo solo delle piccole creature…siamo solo piccoli esseri nell’oceano del mondo…ma se parliamo di amore, se pratichiamo l’amore e se riempiamo la nostra vita di atti e pensieri di amore per i fratelli, ecco allora che, con l’aiuto della preghiera, il buon Dio permetterà a noi, anche se piccole briciole, di compiere magari senza che ce ne accorgiamo, cose grandi…cose meravigliose…”!
Ho pensato più volte alle molte persone incontrate, giovani e meno giovani, anziani e ammalati; tutte col sorriso sulle labbra. Come era possibile, riflettevo, che persone oberate da gravi problemi fisici o morali, personali o familiari, fossero così serene? Le riflessioni, i “pensierini della sera”, dei sacerdoti presenti all’incontro, la via crucis, hanno pienamente chiarito questo “piccolo-grande segreto”. L’Eucarestia e la fiducia in Dio Padre misericordioso, sono alla base della loro vita, sono il fondamento in cui trovano alimento, forza, coraggio per portare con dignità giorno per giorno, ora dopo ora, la loro croce!
Ecco che, dopo queste riflessioni, l’incontro di quest’anno è stato vissuto da me con altro spirito, con altra determinazione, altri propositi. Purtroppo questi incontri così belli, così calorosi, così fraterni, terminano e si ritorna alle nostre quotidiane abitudini, ai nostri piccoli paesi, alle nostre Parrocchie; ci sentiamo orfani di qualche cosa, ci sentiamo sempre impreparati ai compiti che dobbiamo affrontare. Eppure è principalmente qui il luogo dove dobbiamo operare, è qui che la Provvidenza ci vuole, perché è qui, più che altrove, in questo “piccolo metro quadrato di terra” che si decide la nostra vita, la nostra eternità!
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