La scelta
“Prima che il mio spirito finisca di accompagnare il mio corpo, ormai distrutto dalla sclerosi laterale amiotrofica, fino all’ultimo giorno del mio viaggio terreno, prima che il mio cuore emetta l’ultimo battito, prima della mia Pasqua celeste, sento impellente e bruciante il dovere di ringraziare l’Altissimo per quanto ha fatto e mi ha dato…”
Nicolò Carrato non è una nuova conoscenza.
Quello riportato è uno stralcio della sua lettera, intitolata“Gratitudine”, che Carla ha pubblicato nel libretto “Comincia tu!”. Di lui ha spesso parlato l’amico Enrico Romano.
Ma approfondire la conoscenza di Nicola è stata, per chi ne ha avuto la fortuna, una vera scoperta, una fonte di gioia e di speranza.
Nicola non è un “condannato”, una povera “vittima” del destino, un semplice ammalato costretto in un letto. Nicola vive intensamente e, con l’offerta della sua sofferenza, oltre a farsi dono per gli altri, trasmette energia positiva dando testimonianza di cristiana accettazione e, perché no, di santità nella quotidianità…
Una quotidianità che potrebbe sembrare piatta, incolore, priva di stimoli, e invece no… il miracolo chiamato “Briciole di speranza” gli ha portato una ventata di affetto, reciproco sostegno, amicizia.
Quella di Nicola è una vita piena, una vita di ascolto e di preghiera e, grazie agli angeli che il Signore gli ha messo accanto, è anche una vita di relazioni…
Riporto le parole che Nicola ha dettato, non senza difficoltà, ad una sua amica, in occasione del Natale del 2011:
“Dedicato a quanti mi pensano e mi vengono a trovare…
Da quando ho conosciuto il mio vero Maestro di vita umana e spirituale, ho voluto mettere in pratica i Suoi insegnamenti basati sull’amore totale, senza limiti e condizionamenti, verso il prossimo.
Questa riflessione mi è quotidianamente ricorrente, specialmente in questo momento che è venuto a trovarmi un angelo sotto le sembianze umane di Cristina G., proprio mentre io, immobile, disteso supino su questo letto a causa della SLA e della conseguente tracheotomia, mi trovavo intento a pregare per me e per il prossimo, soprattutto per gli ultimi, per i poveri, per i deboli, gli ammalati, i sofferenti nel corpo e nello spirito, senza dimenticare ed escludere alcuno dei miei fratelli che attraverso la sofferenza, la fede, la fatica, le difficoltà e le tribolazioni, scoprono il vero senso della vita terrena.
Ecco la mia beatitudine: Beati coloro che soffrono, che pregano in silenzio… anche per tutti gli sconosciuti, in particolar modo per quelli che hanno maggiormente bisogno della misericordia di Dio!”
Dopo aver ricevuto da Enrico copia di questa lettera ho scritto a Nicola per ringraziarlo della sua scelta…
Nicola ha accolto la sofferenza e l’ha valorizzata. Ha deciso di non ribellarsi alla nuova vita nella malattia, non si è tirato indietro e non ha mai smesso di lottare, in pratica ha scelto di continuare a vivere!
E’ questa la sua eloquente testimonianza. Il suo “vivere” nella sofferenza guidata dalla fede è profondo motivo di speranza, è certezza di preghiera costante, è sostegno per i suoi familiari e per gli amici.
Da qualche anno, in occasione del compleanno di Nicola (9 febbraio), c’è aria di festa a casa sua, la festa dell’Amicizia, una festa che riempie di gioia i cuori dei partecipanti, anche quelli a distanza che hanno la possibilità di essere presenti con una telefonata o con uno “scritto”.
Guardiamo Nicola, guardiamolo e parliamogli come ha saputo fare Loredana, offrendogli speranza: “Mio caro Nicola, come stai? Come ti senti oggi? Adesso, in questo momento? Fa conto che io sia lì con te, che ti tenga la mano e ti guardi negli occhi con profondo affetto, pensami lì vicina a te perché io, in questo momento mi trovo proprio qui, con il cuore, con il pensiero e con tutta l’anima accanto a te. Ti guardo, guardando le fotografie che Enrico mi ha inviato, vedo i tuoi occhi che mandano bagliori di cielo… tutto il resto quasi sparisce, sbiadisce, in quella luce particolare che solo Gesù può infondere al tuo sguardo. Uno sguardo che proviene da una pace profonda del cuore, da un’unione consapevole, a volte molto dolorosa, a volte insopportabile, a volte leggera come petali di rose con quel Signore che, nonostante tutti i nostri peccati e la nostra indegnità, ci ama da impazzire.
Ti abbraccio forte mio caro e stimato amico, orgogliosa di averti conosciuto pur se a distanza, orgogliosa di potermi dire tua amica, orgogliosa di avere il tuo affetto, orgogliosa di dire: – E’ una persona speciale e la conosco anche io! –”
E se Carmela è partita da Ragusa, percorrendo 250 km, per portargli il suo personale augurio, credo che davvero questo sia motivo di speranza…
In un’epoca così complessa l’amicizia con Nicola, l’amicizia tra le Briciole, è un dono prezioso! Si è creata una tale comunione di intenti e di affetti che infonde profondo stupore e meraviglia!!!
E’ una catena di relazioni speciali in cui anche i “silenzi” parlano perché c’è chi sa ascoltarli…
Questo è motivo di speranza! Scegliamo la SPERANZA!!!
Ornella
P.S.
Scegliamo, con gratitudine, di ringraziare Dio Padre per tutti i doni che riceviamo…
Briciola Ornella