Il dono di nozze…speciale…
Questa è la trascrizione della riflessione sul “sì” di Maria, fatta da Don Edelwais durante la Messa celebrata durante il pellegrinaggio dei bambini dell’Emilia-Romagna, a LORETO – 2001
Un ragazzino francese, morto in concetto di santità, ha lasciato scritto nel suo diario:
“LA PIU’ BELLA PAROLA CHE POSSIAMO DIRE AL SIGNORE E’ “SI’”.
Don Oreste Benzi un giorno stava celebrando il matrimonio di due suoi ragazzi e, durante l’omelia, disse presso a poco così: “Voi avete qui tanti amici che vi circondano e che vi hanno fatto tanti bei regali. Ho pensato di farvene uno anch’io, ma bello, il più bello di tutti. Proprio questa notte mi è arrivata una telefonata nella quale mi si comunicava che una bambina piccola, piccola, è rimasta senza genitori.
IO VE LA REGALO! Come avreste preso un tale regalo voi? Penso che Don Oreste conoscesse bene le persone che aveva davanti. Ma perchè non si è nelle condizioni di fare questa proposta a qualsiasi famiglia cristiana?
Mi ricordo con tristezza un giorno in cui qualcuno aveva suonato alla mia porta di sera tardi. Era una coppia di giovani sposi extracomunitari; lei aspettava un bambino. C’era una pioggia torrenziale. I due parlavano stentatamente l’italiano: “Siamo una coppia rimasta senza casa, non abbiamo niente, non sappiamo dove andare… ci hanno cacciati via”. Li ho fatti entrare. “Beh, adesso vediamo…”. Nello stesso tempo ho pensato. “A quante famiglie della mia comunità parrocchiale potrei affidare questa coppia?” e non ho avuto il coraggio di dare un colpo di telefono a nessuno; scorrendo mentalmente l’elenco, non mi è venuta in mente nessuna famiglia che potesse accoglierli. Io stesso ero accampato, e ho dovuto, con infinita tristezza, dare loro del denaro perchè potessero andare in albergo; il giorno dopo avrei cercato di aiutarli in qualche altro modo. Avrei voluto avere solo l’imbarazzo della scelta: “Questa no… questa sì…questa è meglio…”.
Se io facessi a voi una telefonata un certo giorno e vi dicessi: “Qui ho qualcuno da sistemare decorosamente, che cosa posso fare? Posso rivolgermi a voi?”. Il Signore Dio per collocare nel nostro mondo il proprio Figlio, si è rivolto a Maria. Maria, sul momento, è rimasta “turbata” dice il Vangelo, e fa una domanda, cerca di capire, non di rifiutare, ma di capire. Anche Maria ha fatto un cammino di fede. Quando l’Angelo le annuncia l’incarnazione non è che abbia visto tutto chiaramente e subito, anzi, capirà chiaramente tutto al momento della passione; allora la fede di Maria raggiungerà il livello più alto, che poi esploderà nella risurrezione.
Noi siamo qui per capire, (anche tu che leggi) però occorre chiederci cosa il Signore vuole da noi, da me. Certamente il Signore vuole che amiamo totalmente, disinteressatamente. “Se Dio ci ha amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” (Gv.4,11).
“Io faccio nuove tutte le cose” dice la Scrittura (Ap.21,5), ma attraverso chi fa nuove tutte le cose? Attraverso chi ama, ma chi ama davvero, chi ama profondamente, chi ama senza reticenze e senza calcoli. Chi può cambiare le cose, se non chi ama? E chi può avere maggiori possibilità di amare se non chi conosce il Dio dell’amore, che ha mandato suo Figlio sulla terra, attraverso Maria, perchè noi potessimo capire che cosa vuol dire amare?
Allora, chi può cambiare il mondo se non i cristiani, quelli veri, quelli che hanno conosciuto Dio che è amore, quelli che hanno capito cosa significa amare e hanno deciso di amare.
Maria si è messa davanti al Signore e gli ha detto: “Sono la tua serva, fa’ di me quello che vuoi”. Questo è amore. Questo è ciò che il Signore ci chiede.
LA PIU’ BELLA PAROLA CHE POSSIAMO DIRGLI È SI’.
Sia questo il nostro proposito per questo mese di maggio 2009.
Don Edelwaiss – Parroco a Budrio
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