FOLGORATA DALLA TUA PRESENZA, TI AMO, TI ADORO!
Due anni fa durante una messa a Reggio Emilia (io abito a Parma) un signore salì sul pulpito prese la parola ed espose un suo progetto missionario eucaristico, che adesso racconto a voi. Così parlò:
“Da tempo stiamo “lavorando” perché nella cappella dell’ospedale S.Maria Nuova (RE) si possa esporre il Santissimo Sacramento 24 ore su 24, gli ostacoli che stiamo incontrando sono tanti, sia ecclesiastici che pubblici, ma non abbiamo intenzione di mollare, perciò durante questa messa passeremo a consegnare un foglietto dove chi di voi desidera donare un’ora del suo tempo alla settimana all’adorazione eucaristica, può scrivere il suo nome ed il suo recapito telefonico, verrà contattato nel caso in cui ciò si possa realizzare”.
Non esitai un istante a dare il mio nome, uscii da quella messa felice, era una proposta straordinaria e rivoluzionaria. Tornando a casa in macchina pensavo all’importanza di poter esporre solennemente Gesù, in un luogo di sofferenza e spesso disperazione, come un ospedale…
Chi di noi non ha mai provato le attese , le angosce, le paure, la grande fragilità che si provano dentro un ospedale aspettando un intervento, un responso, un esame? Per sé o per qualcuno che si ama? Cosa ci può essere di più consolante, quando il silenzio ed il tumulto abitano il tuo cuore, di sapere che c’è QUALCUNO che è lì, a due passi da te, che ti aspetta, ti ASCOLTA, ti CONSOLA, ti DÀ PACE?
Passò un anno da quella messa ed a novembre 2007 arrivò una telefonata che annunciava che l’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA “A.E.P”.sarebbe iniziata il 1 gennaio 2008 ero invitata all’incontro per dare la mia disponibilità il giorno e l’ora…non ci potevo credere…era fatta!
A quell’incontro conobbi il missionario spagnolo, Padre Justo, che ci raccontò la sua missione che è quella di aprire nel mondo queste cappelle di A.E.P. e che quella di Reggio Emilia era la prima Italia e in Europa ad aver ottenuto il permesso di essere aperta dentro ad un ospedale!
Come giorno scelsi il lunedì, ed il 7 gennaio è iniziata per me l’adorazione settimanale.
L’impegno che ci è richiesto è serio: a quell’ora, in quel giorno sei tu responsabile del SS.mo e se sei ammalato o non puoi andare, devi premurarti di mandare un’altra persona.
All’inizio coprire 24 ore su 24 sembrava difficile…invece vi dico che da subito è stata tanta la disponibilità che siamo in 300 adoratori “schedati” ed altrettanti disponibili quando c’è bisogno. Credo che la cifra parli da sola! C’è tanto bisogno di Dio, anche se non ce ne accorgiamo!
L’impegno comune che ci è chiesto è quello di pregare per gli agonizzanti e la difesa della vita. Ogni volta che vai firmi un registro di presenza e di fianco c’è sempre un quaderno per le testimonianze…in breve tempo queste si sono moltiplicate. Tantissime persone ringraziano il Signore per le guarigioni, i miglioramenti, i cambiamenti di vita, la gioia, la pace, la speranza, la fede ritrovata, le grazie ricevute!
Leggerle è molto bello, si capisce chiaramente quanto sia benefico e necessario questo luogo aperto giorno e notte. Tante testimonianze sono di persone capitate lì “per caso” spesso di sera o di notte, persone che volevano togliersi la vita, persone che volevano uccidere la vita che portavano in grembo, persone che non pregavano più da 20/30 anni… molte di loro lasciano il loro nome e il telefono per poter essere contattate anche loro per dare una mano, se c’è bisogno di fare compagnia al Signore!
Ma cosa vuol dire adorare…? Non è facile da spiegare, posso solo raccontarvi cosa è per me. E’ il mio momento, lo aspetto tutta la settimana, è un momento in cui spesso, non sempre, riesco a fare silenzio dentro di me e a lasciare spazio alla voce del Signore ( che sempre parla…), lo ascolto, lo ringrazio, gli faccio compagnia in silenzio.
La confidenza con il Signore è bellissima, parli a Lui sapendo già che sa tutto di te, e lì davanti a Lui, VIVO e capisco che Lui è il perno della mia esistenza, capisco che è Lui che opera nella mia vita, anche quando mi conduce in percorsi illeggibili per me.
Davanti al SS.mo pian piano ho smesso di chiedermi tanti perché ed ho detto sempre più volte Sì. Davanti a Lui ho portato le mie sofferenze, il mio dolore, la mia amarezza le mie paure offrendole per il bene di chi ritiene Lui. È molto raro che chieda qualche cosa per me, anche se quasi sempre arrivo in cappella molto tesa e provata.
Il regalo più grande che mi fa ogni volta, è darmi la certezza assoluta della sua presenza nella mia vita, della sua PROVVIDENZA che si fa persona, della sua MISERICORDIA, della sua PACE anche quando tutto è in tempesta.
A tutti auguro di poter fare questo incontro e questa esperienza.
3 giorni fa ho saputo che il Papa ha invitato i cristiani ad appoggiare e sviluppare questa opera, specialmente nelle cappelle degli ospedali per fare compagnia al Signore e perché ci sia un mondo pieno di SI’ alla sua volontà.
Carlotta Bandini una briciola
P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.
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