Briciola di Maggio 2021
UN ALTRO MONDO
Non è stato facile scrivere in sintesi 50 anni di vita! Ho provato e ora ve la leggo per non perdermi nei meandri…
La I^ PROFESSIONE RELIGIOSA nella Famiglia delle Suore Francescane Elisabettine, Suore presenti anche a Perarolo di Vigonza (PD) da cui provengo, è stata celebrata il 4 Maggio 1970. Dal 1970 al 1976 sono stati anni formativi, pur con esperienze in una parrocchia e scuola Materna a Treviso, Studi accademici: Maestra di Scuola Elementare e Studi di Teologia, dove ho fatto una tesi in Sacra Scrittura. Fino al 1982 ho insegnato nella Scuola Elementare a Pordenone e Scuola Media a Maniago di Pordenone.
Sono passati anni da quel lontano 1982, quando dalla Madre Generale sono stata chiamata con altre due consorelle a prepararmi per la MISSIONE in AFRICA-KENYA, dove ho prestato il mio operato per 24 anni. Anni di storia, di un vissuto che ha visto crescere sempre più, anno dopo anno, un BENE che non ha limite, non ha frontiere, non ha barriere, ma che è entrato liberamente e quasi dolcemente nel mio cuore … Tanti sono i volti, le storie, le esperienze che si sono avvicendate nel cammino del mio ANDARE e CAMMINARE lungo i viottoli polverosi o fangosi dell’Africa. Tante le persone che, con cuore grande, hanno contribuito e continuano anche oggi a donare cuore perché la VITA della Missione, dove ho vissuto, in quella terra del Kenya, possa continuare a crescere e i bimbi possano vivere una vita degna di Figli di Dio. La comunità di Perarolo ha donato UN POZZO!
Sono 13 anni circa, che ho lasciato quell’amata terra africana, ma è come se fossi rimasta ancora lì… perché? Semplicemente è il mio cuore che si ribella a mettere tutto in un cassetto pensando che sia un’esperienza oramai terminata. Niente è terminato, anzi, qui in Italia, subito dopo sono stata mandata a Reggio Calabria e altrove, ho sentito il peso di una tradizione che si è come un po’ arrugginita ed è diventata abitudinaria con un moralismo qualche volta portato all’eccesso, che soffoca la freschezza dello Spirito e nasconde il fatto che il VANGELO è anzitutto una BUONA NOTIZIA!!!! Se questa non accende il cuore, tutto diventa: norme e pratiche da osservare, un peso portato avanti con fatica e direi anche noia… È urgente ritrovare la gioiosa freschezza della BUONA NOTIZIA, quella che ci mettono sotto gli occhi coloro che l’hanno appena scoperta, quella che ci mette le ali ai piedi e ci fa vivere una nuova vita tutta da inventare come al passo della danza africana che era visibile nei “piccoli” e nei “poveri” che ho incontrato in Africa.
Ho ancora negli occhi: sguardi, espressioni profondamente vive, i passi vispi ed allegri dei bambini, che ogni giorno mi correvano incontro facendomi capire con tanta semplicità che cosa significhi voler bene e amare gratuitamente. Ricordo ancora le comunità cristiane riunite attorno alla PAROLA di DIO, che li faceva crescere nella FEDE, quella FEDE semplice ed esistenziale che li faceva vivere con gioia anche tra grandi sofferenze… Mi veniva subito in mente il pensiero che come me anche l’altro, il diverso, è stato creato per amore ed era quasi immediato il grande desiderio di essere uno STRUMENTO, perché questa realtà diventasse VERA per tutti.
In Kenya, terra amata, ho incontrato un altro mondo, ho incontrato fratelli e sorelle che non hanno niente, non solo per il domani ma neppure per l’oggi, ho potuto porgere la mano a molti nella fame, come pure nella sofferenza delle malattie, malaria, tifo, AIDS; mi sono trovata in mezzo a tanta gente di cui nulla capivo quando parlavano, fino a che non ho imparato la loro lingua, ho sentito l’odore dei poveri che non hanno l’acqua per lavarsi, ma ho visto anche la loro gioia nel diventare cristiani … QUESTO MONDO è entrato in me per sempre… quel mondo è VENUTO CON ME e RESTERA’ dentro di me! E’ come se fossi diventata un po’ straniera in patria, dove non c’è più un mondo in cui mi ritrovo fino in fondo… e quel mondo rimane sempre lì quasi a ricordarmi, a interpellarmi nei vari momenti lieti o tristi della vita di ogni giorno e mi chiede la disponibilità a lasciare che l’AFRICA sia una parte integrante della mia vita, che mi porta sempre ad un SANO confronto.
Mi sento in compagnia di COLUI che per essere vicino a noi e farci capire la nostra VERA condizione, si è fatto Lui stesso straniero ed “essere stranieri” è la nostra condizione più vera, ci aiuta a riconoscere quella sete inesauribile di vita, che solo in Cristo, il vero straniero, si trova la propria patria.
Ringrazio la gente del Kenya, che mi ha permesso di allargare la misura del mio cuore ed accorgermi che veramente siamo fatti per cose grandi, siamo chiamati ad essere cittadini di un ALTRO MONDO, cittadini del CIELO… pur in questo mondo, dove solo se ci sentiamo stranieri e pellegrini, non faremo più i “padroni” ma saremo fratelli e sorelle solidali, che condividono fraternamente con chi è nel bisogno. Questo vuol dire essere cristiani!
Doverosamente il mio GRAZIE alla mia Famiglia Religiosa, alle Comunità Cristiane in Italia che mi hanno mandato a quei fratelli e sorelle aiutandomi a stare i mezzo a loro. Come pure mi hanno riaccolta, agevolandomi nel continuare a pensarli, accogliendo la mia lunga esperienza in terra africana, un altro mondo. Qui finisce la mia testimonianza, ma se permettete due altre parole: oggi sono addirittura tornata al paese natio in mezzo a chi mi conosce, più di quanto io conosca loro, sto facendo assistenza alla mamma anziana e sofferente; mi è costato sacrificio, ma la mamma, che mi ha dato questa vita ed è sempre stata tanto presente nelle mie esperienze, anche in terre lontane, è giusto ed evangelico che sia accudita e accompagnata con lo stesso amore e spero grazie alla mia famiglia di Suore francescane Elisabettine, che mi donano questo tempo, di poter compiere questa MISSIONE insieme al fratello e sorelle e familiari, fino al suo ultimo respiro …
Suor Adriana Prevedello