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Briciola di Gennaio 2023

Briciola di Gennaio 2023

Briciola di Gennaio 2023

RIUSCIVA A DEDICARSI AGLI ALTRI

(Dal libretto “Quando ti ho incontrato” a cura di Antonio Mennonna – stampato nel 2019)

Ho conosciuto Carla tramite Lia Tommasi, della redazione di Alba, rivista che ora non c’è più. Lia me l’aveva presentata come persona sofferente e bisognosa di compagnia e di conforto.

Ho scritto a Carla e quale non è stata la mia sorpresa nello scoprire che, sì, era una persona sofferente, ma era lei che, nonostante le sue condizioni di salute, riusciva a dedicarsi agli altri e ad operare per il bene e il conforto di tanti sofferenti come lei.

Le scrivevo e rispondeva mandandomi una sua preghiera e, in calce, poche parole: “Cara Angela Maria, ti rispondo così”.

Ho avuto con lei anche lo scambio di qualche telefonata. Mi ha telefonato tardi, una sera, e mi ha detto che aveva dovuto alzarsi dal letto per i grandi dolori che aveva tra la pancia e la schiena. Era così Carla: parlava dei suoi mali come di una cosa “naturale” e nonostante questi andava fuori casa, a Lourdes, alla sua amata Loreto, dove ha poi chiesto di essere sepolta.

Innamorata di Gesù e della Madonna, si affidava a Mamma Maria: i figli disabili son i più amati dalle mamme, ne era convinta e sopportava e accettava tutto con amore e come atto d’amore.

Ho letto il libro “Ho spiato l’aurora” e in quelle pagine ho ritrovato Carla e mi sono ritrovata, anche se io non ho la capacità di vivere la sofferenza come lei l’ha vissuta.

A guardare la sua foto sulla copertina del libro si fa fatica a credere a tutte quelle sofferenze tanto pare il ritratto della salute. E’ stata una scelta preziosa quella di pubblicarla perché testimonia che anche il soffrire può essere vissuto in maniera che non tolga nulla a un bel sorriso.  Io ho conosciuto poco Carla e questo suo diario mi ha rivelato una persona eccezionale, ricca di fede e di Amore.

Sono una Briciola che non ha mai partecipato a raduni, che non ha mai incontrato Carla, ma che l’ha sempre ammirata e amata e ora la prego perché interceda per me e mi aiuti nella malattia.

Non so dire quante volte, in questo periodo, ho pensato a lei, ai suoi dolori, alla sua capacità di trasformarsi in preghiera e offerta, per trovare nel suo esempio aiuto e forza per andare avanti. Ho novant’anni (29/11/1929), sono mal ridotta, ma cerco di tenere viva la Fede e l’abbandono in Gesù come Carla insegnava.

                                                                                  Angela Maria Bignamini