La posta
La posta è la terra di missione delle briciole, il nostro modo di vivere insieme. Ogni lettera, ogni offerta, anche la minima, deve avere una risposta personale, questo non solo per amicizia, ma per essere coerenti al fine stesso delle briciole e soprattutto per rispetto alla persona. Ho letto sempre distrattamente e senza sentire emozioni quelle lettere di ringraziamento con un testo pre-costruito che va bene per tutti (basta aggiungervi il nome proprio), le cosìdette “circolari” che non danno gioia e non cambiano il cuore di nessuno. Questi enti dovrebbero organizzarsi scegliendo persone sensibili e adatte a rispondere a ciascuno, come stanno già facendo molti istituti missionari che conosco, allora sì che si stabilisce un vero rapporto di amicizia e collaborazione, altrimenti si dimostra che si dà valore solo al denaro e non alla persona. Perché a uno che dà un miliardo o un milione si risponde individualmente e a uno che dà 10 o 5 euro no? Io rispondo a chi mi scrive anche solo due righe. La persona prima di tutto. Quando si ringrazia tutti, non si ringrazia nessuno.
Se ho potuto fare questo io da sola, in tanti anni e sempre da malata, (lo sanno i medici che mi hanno curato e le persone che mi vivono accanto), non smettendo mai, neanche quando il male si riacutizza, scrivendo anche di notte quando la testa mi scoppia e i dolori mi inducono ad alzarmi da letto perché non possono farlo anche gli altri? E’ bene curare il corpo, ma credo che sia ancor più importante curare lo spirito, e questa è una cura senza effetti collaterali nocivi, è una cura a base di affetto, di piccole attenzioni, di carezze, di mano nella mano, di silenzi rispettosi, di abbracci, basta avere un po’ di cuore, ma un cuore sincero, generoso, altrimenti è tutto falso. Noi lo facciamo con la posta e il telefono. E’ una cura di sicuro effetto benefico e il cui primo riscontro è la parola GRAZIE, un grazie reciproco, perché non c’è maggior gioia che potersi donare a vicenda. GRAZIE, parola così breve, ma spesso, nel vortice del mondo di oggi, dimenticata! . Anche Gesù nel Vangelo fa notare come di dieci lebbrosi guariti, solo uno sia tornato indietro per ringraziarlo. Pure Lui ha provato la delusione di tanti GRAZIE mancati.
Natale: Lettera alle Briciole
L’ho sempre spedita sempre e solo a Natale, perché è la festa di tutti e gli amici la sentono come personale augurio, me lo esprimono con le loro risposte. Loro sanno che in quella occasione non potrei spedire oltre 2000 auguri, sanno anche che, nell’incollare gli indirizzi, penso alla storia di ognuno di loro ed ora con me, lo fanno anche Carlotta e Sandro.. La lettera di Natale è anello di congiunzione, è condivisione di esperienze, con proposte per l’anno seguente. Quando si spedisce il libretto annuale sarebbe bene accludere un pro-memoria ripetendo l’invito per l’incontro a Loreto, già accluso nella lettera di Natale.
Insisto sulla posta
Perché è il campo in cui mi ha chiamata a lavorare il Signore. C’è chi va in missione, chi fa volontariato negli ospedali, nelle case di riposo, nelle carceri, nelle case-famiglia, nei campi nomadi, nei dormitori, nelle mense pubbliche e in mille altri settori, secondo le proprie possibilità…
Gli indirizzi
Nel caso in cui qualche Ente benefico, Istituto Missionario o altra Associazione chiedesse gli indirizzi delle briciole al fine di cooperare ad opere di bene con offerte in denaro, anche deducibili dalla denuncia dei redditi, l’associazione non invierà a nessuno gli indirizzi in suo possesso.
Le briciole viaggiano
Con la posta, non c’è bisogno di spazio, di mezzi di trasporto: aerei, treni, autobus…gambe buone, non c’è bisogno di strutture, di cultura, di diplomi, di lauree, di salute, di giovinezza (il 30 marzo 2007 compirò 84 anni), basta sentire dentro una fiamma che vuol trovare spazio e aria per ardere e fare sentire questo calore anche ai più lontani e soli. Ci sono posti, come le carceri, le case di riposo, gli appartamenti nei grandi condomini, i casolari in montagna o in campagna, dove, quando arriva una cartolina o una lettera personale, si illumina la giornata. Vogliamo illuminare un po’ il mondo? Diciamo sempre che non si capisce più niente…che siamo tutti al buio, nel caos… ebbene, cominciamo a illuminarlo noi coi lumicini della posta, del telefono, dei messaggi (per chi può), delle semplici cartoline, e di quant’altro ci suggerisce l’amore e l’amicizia. L’amore tutto inventa, aggiungo io alle famose parole di San Paolo.
Spiritualità
I momenti di preghiera insieme delle briciole, sono questi, per chi può:
• Ogni giorno a mezzogiorno con la preghiera dell’Angelus
o un’Ave Maria per chi non ha tempo;
• Ogni sera, un pensiero a Dio per ringraziarlo e invocare una notte di pace per chi soffre di più, se è possibile un Padre nostro e un’Ave Maria;
• Ogni settimana Santa Messa e Comunione, ma la comunione in Chiesa è solo comunione a metà, se poi non facciamo comunione con i fratelli, se poi non perdoniamo con amore misericordioso;
• Ogni mese, se possibile, la Confessione per ricevere da Dio il grande dono del perdono e per fortificare il nostro spirito crescendo nella sua grazia;
• Ogni anno, il 15 Agosto, festa dell’Assunzione di Maria, ricordiamo tutte le “briciole” che formano la nostra famiglia in cielo e sono diventate i nostri angeli protettori e intercessori;
• Ogni anno, per chi ha la possibilità, l’incontro a Loreto.
Queste indicazioni di preghiera valgono per chi professa la fede cattolica e per chi professa altre religioni, ognuno prega secondo la sua fede e si unisce al gruppo nella carità e nell’amore vicendevole che non ha colore di religione, di lingua, di cultura, di pelle, perché parla col linguaggio universale, che è quello dell’amore.