Vacanze da regalare…
La malattia non va in vacanza, così la povertà, la solitudine, la vecchiaia, l’abbandono…non hanno stagioni…non hanno periodi di riposo e il giorno più triste è sempre la Domenica, giorno di maggior solitudine. E allora? Voglio essere io per te, la tua vacanza, la tua festa. Ma come?
Nell’estate del 1991 ho scritto agli amici:
Fai qualche telefonata, in più In questo periodo, a chi è rimasto a casa…io so cosa vuol dire (in un giorno o una notte in cui si sta particolarmente male e si è soli e si ha paura) sentire squillare il telefono e di là dal filo ascoltare una voce amica che da lontano chiede: come stai?…in quel momento si risuscita ci si sente amati come persona unica, che preme e importa a qualcuno…
Scrivi qualche volta a un amico, un malato, interessandoti della sua salute, delle sue necessità, dei suoi desideri, anche i più nascosti. Non aspettare che ti scrivano gli altri, scrivi tu per primo.
Offri a una persona sola, anziana, malata o depressa, una passeggiata, una merenda, un gelato insieme e qualche visita in più…magari proponi, a chi può, una serata al cinema o a teatro…
Invita, almeno una volta, una persona sola a casa tua a pranzo o a cena, per stare insieme in famiglia. E fallo nel silenzio, che la destra non sappia quello che fa la sinistra, altrimenti hai già la tua ricompensa.
Se hai un po’ di salute, due gambe buone e un cuore caldo, fai sentire che ti preoccupi di chi ti sta vicino, che t’importa la sua vita. E’ la preoccupazione, la prova del vero amore e dell’amicizia, prova che riempie la solitudine, che dà il coraggio per andare avanti a chi se lo sente mancare, che rende la vita degna di essere vissuta in qualunque stato ci si trovi, sia di malattia grave o cronica, o mentale, (l’amore lo capiscono tutti) che di indigenza, di ignoranza, di solitudine, di credo religioso diverso od altro.
Ti importa o non ti importa del prossimo? Se ti importa fallo sentire, vivi questo spirito nel segreto della tua anima quando nessuno ti vede e poi fai gesti concreti, “perdi un po’ del tuo tempo per regalarlo”, sarà l’unico tempo che troverai nell’eternità, il tempo donato è tempo moltiplicato e arricchirà la tua vita assicurandoti la gioia. Alessandro Manzoni ha scritto:
Regala ciò che non hai
Occupati dei problemi del prossimo,
prenditi a cuore le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la forza che non possiedi,
la speranza che senti vacillare in te, la fiducia di cui sei privo.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso, quando hai voglia di piangere,
produci serenità dalla tempesta che hai dentro.
Ecco, quello che non hai, te lo dono.
Questo è il paradosso.
Ti accorgerai che la gioia a poco a poco
invaderà il tuo essere, diventerà veramente tua,
nella misura in cui l’avrai regalata agli altri.
Signore della tenerezza
Aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà, che dà con amore,
che ascolta senza fatica, che ringrazia con gioia.
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno,
che non si teme di disturbare,
anche negli orari più insoliti
Fa’ che sia disponibile ed accogliente,
così, senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino.
Gesù non va in vacanza,
è sempre Lui che bussa, e attende che la tua porta si apra,
è sempre Lui che chiama e che aspetta la tua risposta. Ci vogliamo credere?
Auguri a tutti
Carla Z.
P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.
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