Briciola di Maggio 2023
HA INFUSO LA FEDE A UNA CIECA
(Dal libretto “Quando ti ho incontrato” a cura di Antonio Mennonna – stampato nel 2019)
Da bambina sono emigrata in Francia con i miei genitori, maggiorenne sono tornata, da sola, in Italia e ho lavorato in ospedale ad Auronzo di Cadore (BL). Mi sono sposata e sono diventata mamma. Per una malattia rara sono diventata cieca nell’arco di quindici anni, dopo la nascita di Manuela. Anche mio marito Giuseppe ha avuto problemi di salute e ha subito un grosso intervento alla schiena.
Nel 1997, a Radio Maria, ho ascoltato una testimonianza di Carla, le sue parole erano piene di amore e di fede in Dio, mi hanno colpito e mi è venuto il desiderio di conoscerla.
Ho invitato mio marito a scriverle una lettera, che le parlasse di noi e della nostra difficile vita. Carla non mi ha risposto subito perché era a Lourdes, ma mi ha inviato una cartolina con la Madonna e Bernadetta ricamate col filo in rilievo, così io, non vedente, potevo sentire con le dita il ricamo e immaginare la grotta con l’apparizione della Vergine. Ha saputo comunicare una fede concreta a una persona cieca. Nella cartolina ci ha chiamati “la famiglia degli amici del Signore”. Queste poche righe, lette da mio marito mi hanno dato un immenso piacere.
Tornata da Lourdes, Carla mi ha spedito delle audiocassette e vari scritti e mi ha annotato il suo numero di telefono, così ho iniziato a chiamarla. Mi diceva: “Sono contenta se gli amici mi scrivono ma, tu che non riesci a scrivere, chiamami pure al telefono. Le cose che ci diremo le custodiremo nel nostro cuore”. La chiamavo spesso e parlavamo della nostra sofferenza terrena e anche della nostra gioia dell’appartenenza a Dio.
In una cartolina Carla mi ha definita “stella lucente nel firmamento di Dio”. Queste parole mi hanno toccato profondamente il cuore.
Al telefono parlavamo delle nostre difficoltà non comprese, ma Carla mi diceva che il nostro buon Dio non dimentica nulla. Una volta le ho espresso la mia difficoltà nell’esprimermi e lei mi ha risposto: “Cara Giosia, quando parli pensa che stai parlando a Dio e che tu sei uno strumento nelle Sue mani per testimoniare la fede ai fratelli lontani”.
Io e mio marito abbiamo conosciuto Carla col telefono e tramite la posta; solo nel 2005, a luglio, l’abbiamo incontrata a Loreto.
Giosia