Briciola di Agosto 2020
IL MAGNIFICAT DI CARLA
L’anima mia magnifica il Signore, perché ha fatto grandi cose per me, mi ha liberata dal peccato, mi ha donato la fede, mi ha fatto conoscere il suo amore.
L’anima mia magnifica il Signore, perché mi perdona sempre, e mi chiama figlio, fratello, madre, padre, perché si è fatto mio cibo, mia carne, mio sangue.
L’anima mia magnifica il Signore, perché ha dato la vita per me, mi ha promesso un posto nel suo regno, dove i primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi.
L’anima mia magnifica il Signore, perché è mia forza nel dolore, mia speranza nella disperazione, mio conforto nel pianto, mia gioia quando lo sento vicino.
L’anima mia magnifica il Signore, perché ho visto i sordi parlare, i ciechi vedere, i muti cantare, gli ammalati sperare, i tristi sorridere, gli zoppi ballare, gli offesi perdonare.
L’anima mia magnifica il Signore, perché mi ha dato per madre MARIA! Grazie Mamma, tienimi nel Tuo grembo, Tu sei la mia speranza, in Te confida l’anima mia. Carla Zichetti – Festa dell’Assunzione anno 2011[1]
Chi fra le Briciole non ha mai letto questo Magnificat nato dall’esperienza quotidiana del dolore ma vissuta da Carla con l’abbandono totale alla Volontà divina e certa della protezione della Mamma Celeste?
Dinnanzi alla sofferenza restiamo tutti attoniti, spaesati, impauriti, impietriti… Carla ha fatto della sua malattia la chiave per entrare nel cuore dei sofferenti per far sentire loro l’Amore di Dio.
Nel diario di Carla, come trascritto nel libretto “Ho spiato l’Aurora” [2] , così lei si rivolgeva alla Madonna: Maria, mamma mia, Tu che hai vissuto con Gesù, che gli parlavi, Tu che nelle sofferenze trovavi in Lui la forza, Tu che l’amavi tanto, fammi incontrare il Suo sguardo, i Suoi occhi, perché io l’ami di più e sia felice con Lui.
E mentre nell’anno 1981 gli amici di Carla partivano per Lourdes, lei, impedita dalla malattia, affidava la sua preghiera a don Piero, amico fraterno e responsabile del gruppo:
Caro don Piero, buon viaggio, sono anch’io con voi.
Chiedo questo alla Madonna per te e per tutti:
che la mia debolezza sia la vostra forza,
che la mia sofferenza sia la vostra gioia,
che il mio male sia il vostro bene,
che la mia inerzia sia la vostra attività,
che i miei digiuni siano il vostro pane,
che le mie notti insonni siano il vostro riposo,
che le mie lacrime siano la vostra consolazione,
che le mie miserie e la mia povertà siano le vostre ricchezze,
che i miei lamenti siano i vostri colloqui,
che i miei desideri siano le vostre realtà,
che le mie insicurezze siano le vostre certezze,
che la mia lotta sia la vostra pace,
che il mio purgatorio quaggiù sia il vostro paradiso,
che la mia sfiducia nei momenti di sconforto sia la vostra speranza,
che voi possiate essere, per tutti, il volto paterno e buono di Dio, la sua parola, la sua gioia, il suo amore, la sua pace.
Don Piero dammi la tua benedizione insieme a quella di Maria Santissima. Vorrei essere sua degna figlia. Chiedile di aiutarmi ad esserlo e chiedile per me un po’ meno male e un po’ più di benessere fisico. Però che si faccia il volere di Dio, ma che mi dia la forza di farlo con amore, per sempre. Buttami fra le braccia di Maria, con lei sono al sicuro, perché io, lo sai, ho sempre tanta paura.
Invoco il tuo Angelo Custode perché ti guidi, ti consigli, ti illumini e ti aiuti ad aiutare ad amare. Con tanto affetto fraterno Carla.
Carissima Carla, tu che ora vivi nell’Amore, intercedi perché noi Briciole possiamo seguire il tuo esempio e affidarci sempre alla protezione di Maria che vuole solo e sempre condurci alla gioia piena del Paradiso!
Ornella
[1] Carla inviando in quell’anno una mail di augurio con il suo Magnificat e l’immagine pubblicata dell’Edicola così ce la descriveva: Carissima briciola e amici questa Madonna Assunta è situata all’esterno di una casa del centro storico di Genova; le chiamano “Madonnette” e ce ne sono a centinaia. Te la invio per la festa dell’Assunzione, giorno in cui tutte noi ricordiamo le briciole che sono in cielo con Maria.
2 Diario trascritto a cura di Antonio Mennonna che l’ha intitolato “Ho spiato l’Aurora”. Rif.to pag. 156.
L’anima mia magnifica il Signore,