Fiori nascosti
Questa volta scopriamo, attraverso la posta che ricevo, alcuni fiori che crescono nel giardino del Signore senza che nessuno se ne accorga. Fiori che nascono fra gli scogli, le bufere, i fulmini, le notti della vita, fiori che sbucano anche dal ghiaccio più spesso e duro. Eccone alcuni:
Don Edelwaiss malata e sola “…Nel 2003 ho avuto due volte una ischemia cerebrale, sto migliorando a poco a poco e faccio da me tutte le cose personali con tanta fatica e debolezza. Sono sempre sola, ma giorno e notte sono in compagnia di Gesù e Maria, loro riempiono la mia solitudine e la popolano di tutte le creature del mondo. Ogni tanto mi mandano un “angelo” a farmi compagnia e con ciò capisco che non sono sola. “Chi confida in Dio non resta deluso”.
Malata
“…Fortunatamente mi è arrivato il tuo scritto “Briciole di speranza”, l’ho letto d’un fiato e poi l’ho riletto adagio. Grazie al cielo c’è sempre la Provvidenza. Anch’io l’ho sperimentata. Dopo sette mesi, priva di ogni terapia perché l’oncologa diceva che non serviva più a niente, ho incontrato un’altra dottoressa, molto umana e capace di infondere speranza anche in chi, come me, non ne aveva più. Mi ha fatto riprendere la chemioterapia, ho già fatto la quarta e la sopporto discretamente. Il futuro è nelle mani di Dio, ma ora io vivo la mia malattia con più serenità e fiducia. Che grande aiuto è trovare persone che si “prendono cura del malato” e non lo curano soltanto per aggiustarlo (e poi se non si può…lo buttano) come si fa con una macchina arrugginita e inservibile. Grazie ancora Carla del foglio che mi hai mandato e che leggo e rileggo, perché con la tua grande fede aumenti la mia speranza.
Il fatto:
la nonna che scrive qui sotto, è stata provata da grosse disgrazie. Suo marito, Giacomo, mentre andava a prendere la nipotina a scuola, è stato investito da una macchina ed è morto all’istante. La nipotina non si dava pace per la morte del nonno, credeva di esserne stata la causa. Allora un sabato il papà volle accompagnare la famiglia, composta da 6 figli piccoli, a un parco giochi in una città vicina, per distrarre così La bambina. Al ritorno si fermò a un posto di ristoro perché non si sentiva bene. Come scese dalla macchina ebbe un infarto e morì, aveva 38 anni. La nonna stremata dal dolore anche per la figlia caduta in un forte esaurimento, cominciò a colmare gli abissi che la disgrazia aveva creato con la fede, la carità e la preghiera. Consacrò la sua vita al Signore nel servizio alle sue creature; suo marito era Diacono.
Nonna: ” ti scrivo per dirti che il mio lungo silenzio è stato impastato da tante e lunghe sofferenze fisiche e morali che tu sai. Ora sono in una casetta in collina a 500m. per un po’ di riposo essendo anemica e con vari problemi al cuore debole e fragile. Mi considero come una piccola lucciola che si accende e si spegne, sono gli scherzetti del mio cuore. Comunque la mia preghiera preferita è sempre il salmo 33: “Benedico il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode”. Io sono davvero la piccola briciolina e lucciolina che si aggrappa ai TRE per non spegnersi e perdersi, ma se ciò dovesse accadere sono certa che il “Papà Buon Pastore” verrà a cercarmi. Mi troverà, anche se il mio belare sarà tenue e fioco, mi accarezzerà, mi porterà sulle sue spalle. A quel punto lo abbraccerò talmente forte che nessuna bufera riuscirà a staccarmi da Lui.
Nonno: ” Vorrei esserti vicina per aiutarti nonostante i miei 90 anni. Siamo uno strumento del Signore, un parafulmine per l’umanità, per impetrare la sua misericordia su questo mondo. Il Signore ha bisogno delle nostre croci per convertire i peccatori”.
Mamma: ” Io sono in partenza per dare una mano a mia figlia che ha 5 figli di cui due gemelli con gravi problemi, uno è autistico !!! piuttosto grave, l’altra deve essere operata alla colonna vertebrale, sono ancora piccoli ma hanno già tanto sofferto e ci danno poche speranze di guarigione, almeno per una. Mia figlia è un esempio di fede e amore generosissimo, è preoccupata, ma è sicura che Dio l’ama e provvederà a tutto. I santi ci sono ancora Carla! Ne ho un esempio in famiglia. Continuo a contare anche su di te e ti assicuro che mi fa bene il pensarti. Non offenderti, ti mando questi pochi euro per comprarti una cosina, solo per te, magari un gelato da gustarti con un’amica. Ciao prega per le mie dilette…”
Se conosci anche tu questi fiori nascosti, falli conoscere, scrivi
Carla
P.S. Se qualcuno ha un’esperienza o una testimonianza positiva da raccontare ce la faccia conoscere. La lucerna perché possa illuminare occorre metterla in alto perché tutti ne godano lo splendore, anche questa è carità, amore vero.
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